Migranti, profughi, rifugiati politici: come rispondere a questo fenomeno che sta sconvolgendo gli equilibri geopolitici a livello mondiale? Il tema è stato al centro dell’incontro che si è svolto il 18 settembre a Fucecchio, promosso dalla Sezione soci Coop di Fucecchio in occasione della III edizione del festival “Terra e libertà” organizzata dalla Fondazione I Care. L’incontro, che si è svolto nel pomeriggio, ha fatto seguito al pranzo di solidarietà – con ricavato destinato al progetto della Fondazione Il Cuore si scioglie con Medici Senza Frontiere – e ha visto la partecipazione di una cinquantina di persone.
Al dibattito hanno preso parte una volontaria di Medici senza Frontiere che ha portato una testimonianza del lavoro svolto e dell’impegno dell’organizzazione umanitaria, il consigliere della Fondazione Il Cuore si scioglie Claudio Vanni, il fondatore del Movimento Shalom Don Andrea Cristiani, il presidente della Fondazione I Care.
A tirare le somme dell’iniziativa è il consigliere della Fondazione Il Cuore si scioglie Claudio Vanni: “Nel corso della discussione – commenta Vanni – Medici senza Frontiere ha sottolineato la necessità di una maggiore presenza degli Stati di fronte alle catastrofi naturali, alle guerre, agli esodi di massa e in tutti quei settori dove occorre un intervento umanitario, che non può essere lasciato in mano soltanto alle associazioni. Il Movimento Shalom ha evidenziato come per contribuire ad una soluzione del problema occorra intervenire con risorse che aiutino lo sviluppo dell’Africa, in modo da consentire alle persone di poter vivere dignitosamente nel proprio territorio”.
Come Fondazione Il Cuore si scioglie l’attenzione si focalizza, conclude Vanni, “sulla necessità di costruire, come stiamo facendo ad esempio con l’UNHCR e con le scuole, una cultura dell’accoglienza e dell’integrazione e sul sostegno a progetti in cui, attraverso il lavoro, si dia dignità alle persone, come stiamo facendo ad esempio con il progetto dei panifici in Burkina Faso”.